sabato 13 ottobre 2007

Scozia-Ucraina 3-1


Kenny Miller esulta dopo il gol dell'1-0. PA

Ad Hampden Park, casa a 5 stelle UEFA della nazionale scozzese, partono gli inni. Tempo pochi minuti e le squadre sono in campo.
L’Ucraina schiera un 4-2-4, con un solo incontrista puro, Tymoschuk, a guardia della difesa. Ai suoi lati Gusev, a destra, Vorobei, 85 gol nella Vischi Liha, il campionato di calcio ucraino, alla sua sinistra. In avanti, oltre a Sheva e Voronin, Oleksandr Hladky, «il miglior attaccante ucraino della nuova generazione» secondo Cristiano Lucarelli, suo compagno di squadra allo Shakhtar Donetsk.
La Scozia si dispone in campo con un più disciplinato 4-4-2, con McFadden e Miller in avanti.

La prima occasione del match è di Shevchenko, che dopo un minuto e mezzo calcia alto sulla porta del “black cat” Craig Gordon dopo aver recuperato il pallone sulla trequarti.
La rete della Scozia arriva sugli sviluppi di un calcio di punizione per fallo di Nesmachniy, poi ammonito: McFadden calcia e Miller, al rientro in nazionale dopo aver saltato due partite, anticipa Shovkovskiy e mette in porta la palla dell’1-0.
L’Ucraina prova a riaddrizzare le sorti del match gettandosi in avanti con il proprio arsenale offensivo, ma l’unica occasione rilevante prima del 2-0 della Scozia arriva in contropiede con Gusev, che calcia alto dopo aver saltato due scozzesi al limite dell’area.
Dicevamo del 2-0: ancora un calcio di punizione, ancora un gol. Stavolta la rete è di Lee McCulloch, che controlla il pallone e batte Shovkovskiy con un preciso destro dopo essere stato trovato libero in area da un calcio di punizione di Barry Ferguson. Per il 29enne centrocampista dei Rangers è la prima rete in nazionale; per la Scozia è un 2-0 che avvicina sempre più gli “highlander” ad un sogno chiamato europeo; per Oleg Blokhin, praticamente, la fine dell’incarico da c.t. dei gialloblù.
Sheva, da buon capitano, prova a crederci, anche se l’unico aggettivo per ciò che combina il pallone d’oro 2004 nei 5 minuti successivi al gol di McCulloch è “disastroso”. E’ sempre Sheva, dopo 10 minuti di “combattimento” a metà campo, a riaprire il match con un destro di rapina su errore di McManus, facendo ricredere i suoi detrattori.
L’Ucraina, priva di centrocampisti in grado d’impostare l’azione, continua ad affidarsi ai lanci lunghi, che al 30’ si rivelano utili quando liberano Yezerskiy davanti a Gordon. Il difensore dello Shakhtar, però, va con il piede molle sul pallone e lo mette clamorosamente fuori.va al riposo dopo 3 dubbi rigori, tutti non concessi dall’arbitro Fink. La ripresa inizia con un cambio: fuori Gusev e dentro Rotan. Questa sostituzione fa sì che lo schieramento ucraino vari: si passa dal 4-3-3 del primo tempo ad un assai improbabile 4-2-4 con un ancor più improbabile attacco disposto a rombo, inizialmente con Rotan a sinistra, Vorobei a destra e Voronin alle spalle di Sheva.
La prima occasione della ripresa arriva al 50’, quando Voronin calcia fuori su invito del neoentrato Gusev.
Le posizioni dell’inedito rombo offensivo dell’Ucraina cambiano, e al 55’ Sheva, in versione ala destra, serve Hladky a centro area. L’attaccante dello Shakhtar va a terra, ma per Fink non è rigore.
Al 60’ inizia la consueta girandola dei cambi: fuori McCulloch e dentro Dailly per la Scozia, fuori Vorobei e dentro Nazarenko per l’Ucraina due minuti dopo.
Al 68’ McFadden chiude a chiave il match battendo Shovkovskiy e portando i suoi sul 3-1, sempre più vicini al sogno chiamato Euro2008.
L’Ucraina, incurante della disastrosità della propria difesa, si getta in avanti alla ricerca di una chiva in grado di riaprire la partita, lasciando però ampi spazi al contropiede della Scozia.
Altri cambi: fuori Tymoschuk e dentro Shelayev; fuori Brown e dentro Maloney; fuori il man of the match McFadden e dentro O’Connor.
Seguono 10 minuti di velleitarie iniziative degli ex sovietici, poi, dopo 3 minuti di recupero, Fink fischia la fine. La Scozia è ad un passo da Euro2008, l’Ucraina è fuori dai giochi.
Antonio Giusto



Fonte: SportBeat