CSKA Mosca-Inter 1-2
L’Inter ora è squadra vera anche in Europa. Questa la certezza scaturita dal match contro un CSKA Mosca sempre più deludente.
Il CSKA, che ha ormai detto addio alle residue speranze di vincere il campionato russo (dove a 3 giornate dal termine è a -12 dalla coppia di testa formata da Spartak e Zenit) è obbligato a concentrarsi sull’Europa, dove ha già dimostrato di essere in grado di farsi valere, come dimostra la Coppa Uefa 2005. Gli uomini di Gazzaev si trovano però di fronte un’Inter che è ormai squadra vera, come dimostra il successo ottenuto a Reggio. Ai nerazzurri non la si fa più e, anche quando giocano male, riescono ad avere la meglio, grazie ad un pantano utilizzato come campo o ad un portiere “bidone” - espressione che cerco di non usare mai nei confronti dei professionisti, ma Mandrykin, specialmente dopo le due papere europee, se la merita tutta – poco importa.
Il CSKA parte forte, e un’Inter che perde per l’ennesima volta Vieira dopo appena un quarto d’ora è costretta a stare a guardare. I nerazzurri provano a reagire, però il CSKA è sempre in agguato grazie ad un attacco temibile anche senza Vagner Love, in cui Jô parte largo per poi accentrarsi e Daniel Carvalho, al rientro dopo un lungo infortunio, spazia sul fronte offensivo sempre pronto a piazzare la giocata vincente, ieri però mai arrivata. A far paura a Julio Cesar ci pensa anche un ottimo Krasic, che parte dalla fascia e si accentra, rendendosi pericoloso in più di un’occasione. Nell’Inter, senza mezza squadra a causa delle squalifiche, torna Cordoba, che pare in ripresa dopo alcune prove che definire deludenti è un eufemismo, e si vede quando Jô riceve palla al limite dell’area e, dopo aver vinto due rimpalli con “Café Colombia” fa partire un pallonetto che batte Julio Cesar, apparso fuori posizione. L’Inter prova a reagire, ma le uniche cose da annotare sul taccuino sono gli errori degli avanti del CSKA e gli infortuni dei moscoviti Dudu, sostituito da Eduardo, e Aleksei Berezutskiy, “azzoppato” da Figo, che macchia così il suo centesimo gettone in Champions League.
Nella ripresa l’Inter capisce che un’altra sconfitta in Europa è inaccettabile, e parte forte. I nerazzurri vengono premiati al 52’, quando Crespo riceve palla dal biondo Krasić in un’azione simile a quella che ha generato il gol di Trezeguet nel derby, e insacca. 1-1 e palla al centro, per pochi secondi, però, perché l’Inter si tuffa nuovamente in avanti senza però trovare la rete per via degli errori di uno Stankovic, giustificato perché non al meglio, e di un Ibra tornato quello pre-PSV. A risolvere la contesa ci pensa Samuel, con il quale presumibilmente farà coppia Materazzi al rientro, perché metterlo in panca, ora come ora, è impossibile. The Wall segna il 2-1 all’80’, ma il merito (o la colpa, se non siete nerazzurri) è soprattutto del sostituto di Akinfeev, Mandrykin, che dopo la schifezza (per dirla alla Caressa) combinata contro il Fenerbahçe toglie altri punti ai suoi con la complicità di una zolla probabilmente simpatizzante della Lokomotiv.
L’Inter torna a Milano (anche se a breve volerà a Palermo) con i 3 punti e la certezza di non essere più pazza, il CSKA resta a Mosca a sperare di centrare almeno la qualificazione in Uefa per sperare di ripetere l’impresa del 2005.
TABELLINO
CSKA Mosca (3-4-1-2): Mandrykin 4; V. Berezutskiy 6, Ignashevich 6, A. Berezutskiy 6,5 (dal 45' A. Grigorjev 6); Krasic 7, Aldonin 6, Rahimic 5,5, Zhirkov 6; Dudu Cearense 5,5 (dal 42' Eduardo Ratinho 5) (dal 76' Janczyk s.v.); D. Carvalho 5,5, Jô 6,5. All.: Gazzaev.
Inter (4-3-1-2): Julio Cesar 6; J. Zanetti 6, Cordoba 5,5, Samuel 7, Maxwell 6,5; Vieira s.v. (dal 17' Stankovic 5,5), Dacourt 6,5 (dal 77' Solari s.v.), Cambiasso 6,5; Figo 6,5; Ibrahimovic 5, Crespo 6,5 (dal 62' Cruz 6). All.: Mancini.
Reti: 32' Jo (CSKA), 52' Crespo (Int), 80' Samuel (Int).
Arbitro: M. Riley