giovedì 16 agosto 2007

Le due facce dei Pompey


Sopra Sol Campbell, sotto Sulley Muntari.

CAMPBELL «Sarei onorato di tornare in nazionale, anche per una sola partita». Parole di un 30enne che ha indossato la maglia della nazionale solo una volta 10 anni prima? No, parole di Sulzeer Jeremiah Campbell, per tutti, semplicemente Sol. La Roccia, come è soprannominato Campbell, non gioca in Nazionale - dove ha esordito 18 maggio 1996 in un vittorioso 3-0 sull'Ungheria e con cui ha collezionato 69 presenze ed un gol - dal giugno 2006, 2-2 contro la Svezia ai Mondiali. Per lui la Nazionale è un onore, per Totti (dopo avergli sentito dire «Manchester è più importante di Berlino» ci si poteva aspettare di tutto, anche che dicesse «Avrei preferito che i risultati di Manchester e Berlino di scambiassero») e Nesta un onere.

ESPULSIONI Sulley Muntari si presenta al pubblico del Fratton Park con un cartellino rosso. Non un novità per l'ex centrocampista dell'Udinese, espulso 3 volte nella stagione scorsa. Per sua fortuna a fargli compagnia nel tabellino alla voce "espulsi" è arrivato pochi minuti dopo Cristiano Ronaldo - colpevole di non si sa bene cosa nei confronti di non si sa bene chi - per la gioia di Muntari, del Portsmouth, del Chelsea e di Manchester City, Tottenham e Sunderland, prossime avversarie dei Red Devils contro cui il portoghese sarà squalificato.

MAN UTD Il Manchester, dopo i soli due punti conquistati in due partite e l'imminente derby contro i rivali cittadini del City, rischierebbe di trovarsi a meno 7 dagli uomini di Mourinho se dovessero perdere il derby e il Chelsea dovesse battere il Liverpool ad Anfield. Non penso fossero in molti a pensare che «il Manchester più forte mai allenato da Ferguson», come o ha definito Harry Redknapp, allenatore del Portsmouth, potesse trovarsi a -4 dai Blues dopo sole due giornate di Premier.

SEOL O SEUL? Ieri, durante la telecronaca, Nicola Roggero chiama «Seul» Seol Ki-Hyeon, giocatore sud coreano del Reading. La pronuncia era uguale a quella di Seoul o Seul, la capitale della Corea del Sud, che però è scritta in modo diverso. Si tratta di parole scritte in modo diverso ma che si pronunciano allo stesso modo come ad esempio «hate» (odio) e «eight» (otto) oppure si tratta di un errore del telecronista? Chi sa, parli. Anzi, commenti.

CHELSEA Da segnalare innanzitutto l'educazione di Shaun Wright-Phillips, figlio adottivo dell'ex centravanti dell'Arsenal Ian Wright, 128 gol con i Gunners. Tornando a Shaun: dopo aver ricevuto il pallone da un raccattapalle gli ha detto «thank you», ovvero «grazie». (Molti) Altri giocatori, probabilmente, avrebbero gridato al malcapitato raccattapalle «pass, motherfucker!», di cui vi risparmio la traduzione. Complimenti Shaun.
Restando sempre in tema Chelsea da segnalare anche l'orrida maglia indossata ieri sera dai Blues, nella quale anche il logo era giallo fluorescente.

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