mercoledì 15 agosto 2007

Trofeo Tim, ovvero la pagliacciata estiva più importante dell'anno






ADDIO GUIDO L'immagine di apertura è dedicata all'unico momento serio di questo inutile triangolare voluto dagli sponsor: il minuto di silenzio dedicato a Guido Susini, team manager nerazzurro ed ex addetto stampa del Milan deceduto sabato 11 agosto. La formazione nerazzurra che adesso è in cielo (comprendente, tra gli altri, Facchetti, Benito "Veleno" Lorenzi, Angelo Moratti, Meazza, Herrera e, purtroppo, tanti altri) si arricchisce di un grandissimo elemento. Addio Guido.

INTER VINCITRICE L'Inter - che si presentava con questi 22 giocatori per far riposare i titolari in vista dell'imminente impegno in Supercoppa contro la Roma, fortunatamente non costretta a partecipare a questa pagliacciata - vince il Trofeo Tim per la quinta volta su sette edizioni grazie ad una vittoria ai rigori contro la Juventus e un'altra vittoria, arrivata però nei 45' regolamentari, contro il Milan. Nello scontro tra rossoneri e bianconeri hanno prevalso i primi 1-0 grazie a un gol di Alberto Gilardino. Da segnalare il gol di Recoba in Milan-Inter, secondo alcuni l'ultimo in maglia nerazzurra del talento (?) uruguagio in forza all'Inter dall'estate del 1997. Peccato che Recoba segni a maggio/giugno «l'ultimo gol in maglia nerazzurra» da almeno tre/quattro anni.

GOURCUFF NUOVO ZIDANE «Non sono il nuovo Zidane, non paragonatemi a lui», parole di Yoann Gourcuff. Qualcuno se le ricorda? Bruno Longhi no di certo. Ieri, durante Milan-Inter il francesino è stato definito «il nuovo Zidane» almeno due volte dal telecronista di Casorate Primo.
Vogliamo ricordare altri esempi di nuovi campioni? I nuovi Maradona si sprecano: da Ortega, finito sia come calciatore, come uomo più o meno allo stesso punto, a Messi, il più recente e il più somigliante (fisicamente e non solo) al Pibe de Oro. Si passa per Andrés D'Alessandro, stellina del River in Argentina transitato in Europa al Wolfsburg e al Portsmouth prima di approdare al Saragozza, dove ha incontrato un altro «nuovo Maradona»: Pablo "el Payasso" (il pagliaccio) Aimar. Il più celebrato, ultimamente, è stato però Juan Romàn Riquelme, altro caso di «nuovo Maradona» che non ha rispettato le attese.
Casi analoghi con Pelé: Pélé, del Vitoria Guimarães si chiama così perché il suo allenatore ai tempi delle giovanili del Boavista lo chiamò così. Altro caso di «nuovo Pelé» è Robson de Souza, in arte Robinho.

PRONUNCE Ieri, durante il Trofeo Tim c'è stata un po' (sì, come no) di confusione sulle pronunce dei cognomi dei giocatori. Ivan Fatić è diventato «Ivan Fatic», salvo poi tornare Ivan Fatić. Willy Aubameyang, nato a Parigi da genitori del Gabon, ha oscillato per tutta la partita tra «Aubameyang» e «Obameyang». Per fortuna Seedorf è sempre stato chiamato «Seedorf», senza arrivare a «Sidorf» o «Zeedorf». Dubbi anche sulla pronuncia di Filkor, con qualche indecisione tra «Fìlkor» e «Filkòr».

FATIČ: SLOVENO O MONTENEGRINO? «Sta per entrare il nazionale sloveno Ivan Fatić» «Fatić, calciatore montenegrino». Chi ha ragione tra Monica Vanali, ieri bordocampista ed autrice del primo intervento, e Bruno Longhi, autore del secondo? Per una volta ci ha azzeccato Longhi: Fatić, infatti, è nato il 21 agosto 1988 a Pljevlja, cittadina montenegrina.



Sia chiaro che la seconda parte di questo post non è un rimprovero ai telecroniti di Mediaset (e poi io non sono nessuno per farlo), bensì solo una segnalazione degli errori fatti durante la telecronaca. Mi pare giusto sottolinearlo visto che queste sono le uniche partite di calcio a cui può assistere chi non ha Sky e/o Mediaset Premium e certi errori in telecronaca andrebbero evitati.

1 commento:

Entius ha detto...

Questi trofei sono inutili. E'tragicomico come molti giornalisti giudichino le squadre in base a queste amichevoli estive.
Secondo me i giudizi arriveranno quando si farà sul serio.